Pastiera napoletana
Il dolce degli Dei, dei Re e delle Regine
Storia della pastiera napoletana
La pastiera napoletana è il dolce per eccellenza della tradizione partenopea che piace proprio a tutti, grandi e piccini, per la sua morbida anima profumata impreziosita dalle essenze dell'acqua di arance e del cedro candito che si sposano alla perfezione con tutti gli altri ingredienti come la ricotta fresca di pecora e il grano tenero cotto nel latte.
Gli ingredienti necessitano di un giorno intero per amalgamarsi e per sprigionare tutta la loro essenza e per armonizzare tutti i sapori senza sbilanciamenti di gusto.
Chi fu a preparare la prima pastiera?
Narra la leggenda che la bellissima sirena di nome Parthenope aveva scelto come sua dimora il golfo di Napoli.
Era solita allietare con la sua voce suadente gli abitanti dei villaggi che rimanevano incantati da così tanta grazia e bellezza.
Per ringraziare la sirena gli abitanti dei villaggi incaricarono le sette fanciulle più belle di portare sette doni simbolici in dono.
Quali erano i 7 doni per la sirena?
La farina come simbolo della forza e dell'abbondanza della campagna Il latte e la ricotta fresca di pecora, omaggio dei pastori
Le uova, simbolo della vita che si rinnova Il grano tenero, bollito nel latte come simbolo della nascita
L'acqua di fiori d'arancio, come omaggio profumato della Terra Le spezie come simbolo di fratellanza dei popoli
Lo zucchero per simboleggiare la dolcezza del canto che Parthenope dedicava agli abitanti del golfo di Napoli.
La bella Parthenope fu talmente felice e grata per i doni ricevuti che volle portarli al cospetto degli Dei e così si inabissò con loro per utilizzarli per preparare un dolce divino, dal sapore sublime e speciale e che potesse racchiudere in sé tutti i profumi, gli aromi e sapori della terra da cui provenivano i suoi 7 ingredienti e nacque così dalle mani della sirena Parthenope la prima pastiera napoletana che lei volle offrire al popolo partenopeo riemergendo dalle acque del golfo di Napoli in segno di ringraziamento.